Ospite d’eccezione della puntata di ieri sera è stato il danzatore, ballerino e ora attore Stefano De Martino. Per l’occasione, infatti, l’ex marito dell’argentina ha voluto esprimere la propria opinione con un monologo su un tema tanto discusso della contemporaneità, quello della normalità: “Oggi, chi si esprime in pubblico è necessariamente chiamato a fare qualcosa di speciale, unico, irripetibile. Ma in fondo, perché? Viviamo nella “Fiera del Superlativo”: gli ospiti sono sempre straordinari, gli present sono sempre sensazionali, le modelle sono sempre “Prime”, i libri sono sempre “Finest” sellers, le notizie sono sempre shock! Anche dire un semplice “Sì” o un semplice “No” è diventato “Assolutamente Sì” e “Assolutamente No”.”
Stefano ha parlato dei modelli di bellezza, fama e ricchezza che possono generare ansia e frustrazione perché non sempre raggiungibili. Andare in contro alla normalità e capirne l’importanza, invece, può generare una felicità autentica: “In questi reiterati eccessi in larga scala, si creano modelli di bellezza, fama e ricchezza non raggiungibili. E questo può portare advert ansia e frustrazione per quelli che ambirebbero ai traguardi proposti dai media e dai social a cui non potranno mai arrivare”, prosegue il conduttore.
Le Iene Stefano De Martino monologo:
“Però c’è un antidoto all’inflazione dei superlativi, ed è la grammatica. Seguitemi: la grammatica distingue il superlativo in due tipi. C’è il superlativo assoluto: bellissimo, ricchissimo, famosissimo. Però questo superlativo assoluto è un dittatore, non accetta nessun confronto. È dispotico. E pure un po’ antipatico, e ci mette sotto stress“, ha dichiarato in diretta television su Italia 1 Stefano De Martino. “A me sta simpatico, invece, il superlativo relativo. Il superlativo relativo è democratico. Perché, al posto di dire “ricchissimo, bellissimo, famosissimo”, lui cube: “il più bello, il più ricco, il più famoso” si mette in relazione. Accetta i termini di paragone. È uno di noi”.
“Quindi, se tu, con il superlativo assoluto, devi essere “bellissimo” punto e basta, con il superlativo relativo, potrai essere “il più bello” in un ambito a tua misura: il papà più bello per tuo figlio, il più ricco di attenzioni per chi ami, il più famoso dopo il calcetto con gli amici”. Un monologo intenso quello di Stefano De Martino che analizza la società odierna e che tenta di far riscoprire l’importanza della parola normalità, ormai abusata, alle nuove generazioni.
“L’ordinarietà è importante! Senza di essa, senza un termine di paragone, lo straordinario non potrebbe esistere. Essere normali è bello. E spesso ti fa guadagnare l’amicizia, il rispetto e l’amore di quelli che stanno attorno a te. E comunque, non crediate che sia così facile: lo diceva anche Lucio Dalla: l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale. Ognuno a modo suo”, così si conclude il monologo del conduttore Stefano De Martino, con un invito advert apprezzare la normalità.