Quando Patrizia Sandretto Re Rebaudengo – grande collezionista torinese d’arte e ideatrice della Fondazione che porta il suo nome e diffonde e valorizza l’arte contemporanea – ha saputo che Elisabetta Franchi avrebbe inaugurato la sua nuova boutique a Torino, le ha subito indirizzato un messaggio carico di belle parole e le ha promesso tutto il suo supporto.
Così, la sera del taglio del nastro del flagshipstore in by way of Lagrange, nel cuore lussuoso della città, ha voluto organizzare una cena esclusiva proprio nella sua casa, ormai famosa per ospitare una collezione vastissima di opere d’arte (spesso e volentieri prestate ai musei di tutto il mondo).
Basta solcare l’ingresso della villa per circondarsi di opere celeberrime, come Plaster Surrogates, le 483 cornici, tutte numerous, di Allan McCollum, il lampadario a sospensione di Cerith Wyn Evans Los Suenos – El Mundo Por De Dentro, o La rivoluzione siamo noi, opera che Maurizio Cattelan ha dedicato al tema della sconfitta, il famoso manichino appeso a un attaccapanni che riproduce le sembianze dell’artista. E, ancora, l’orso polare piumato Have you ever seen me earlier than?, creatura impossibile di Paola Pivi, o il tappeto in lana tastato Il Bel Paese, di nuovo di Cattelan.