Federica Pellegrini alcune settimane fa ha annunciato l’uscita per il 16 maggio della sua autobiografia, intitolata Oro, nella quale racconterà per la prima volta tutta la sua storia, caratterizzata da momenti di grande gioia e di difficoltà, le sue fatiche, i suoi successi, la sua passione e che cosa significhi stare davanti ai riflettori dall’età di soli quattordici anni. Insomma, avremo la possibilità di scoprire e conoscere una donna e una grande atleta, una delle più importanti che l’Italia abbia mai avuto, a 360 gradi.
Federica Pellegrini autobiografia: “Le gare non sono mai state una passeggiata per me”
All’interno del libro, l’ex concorrente di Pechino Categorical ha raccontato il duro lavoro e i tanti sacrifici e pregiudizi che ha dovuto affrontare durante la sua carriera, non tirandosi mai indietro davanti alle difficoltà e guadagnandosi ogni traguardo con fatica. A tal proposito ha dichiarato: “Mi chiedevano a chi volessi dedicare le mie vittorie. Le più difficili, quelle che arrivavano dopo periodi duri, e quelle delle rinascite, le ho dedicate tutte a me stessa. Perché io ero l’unica a sapere che sacrifici avessi fatto per ottenere quei risultati. Io ero il lupo”. L’ex campionessa continua così: “Le gare non sono mai state una passeggiata per me. Se capivo di dover entrare in acqua e combattere alla morte, l’adrenalina mi scorreva ed ero felice. La condizione ideale per gareggiare period sentirmi un animale braccato“, ha rivelato La Divina. Inoltre, ha anche raccontato il modo in cui affrontava le gare e le competizioni, al punto da non riuscire più a mangiare. Riguardo a quest’ultimo argomento ha detto: “La fame o l’inappetenza non erano solo forme nervose, ma manifestazioni di un atavico istinto al combattimento. All’inizio, quando ero solo una ragazzina, mi sentivo un vuoto dentro che riempivo con le vittorie, ma dopo un po’ non period più quello. Da un certo punto in poi l’ho fatto solo per me stessa”.
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